STUDIO PEDAGOGICO A MESSINA
Lo Studio Pedagogico della dr.ssa Jenny Ruggeri unito all’associazione Onlus Segni&Sogni è uno spazio privato di consulenza, formazione ed interventi in ambito pedagogico-clinico, educativo ed etncolinico per adulti, adolescenti e bambini. La sede principale si trova a Messina in via della Zecca, 9 (nei pressi dell’Università degli Studi di Messina).
Lo studio nasce dalla decennale esperienza di lavoro di un gruppo multidisciplinare dei professioniste in ambito pedagogico e clinico (pedagogiste, educatrici, psicologhe ed assistenti all’infanzia) per dare risposte concrete ed efficaci a tutte le situazioni di difficoltà psicopedagogiche di adulti adolescenti e bambini.
LA NOSTRA FILOSOFIA
La collaborazione di diverse figure professionali ad una situazione consente di attuare un approccio multidisciplinare alle problematiche affrontate. Lo Studio Pedagogico, attraverso qualifiche e competenze diverse che operano integrandosi, consente di decostruire la problematica dell’utente da più punti di vista professionali e di rielaborarla in una nuova riorganizzazione strutturata a partire dall’esperienza analitica di ogni professionista. garantendo così un supporto completo, professionale ed efficace alle persone che necessitano di aiuto. La complementarità delle diverse discipline trova riscontro concreto nella formulazione di percorsi specifici alle diverse situazioni di difficoltà e disagio.
Altro punto irrinunciabile della nostra filosofia è la formazione e la ricerca continua al fine di assicurare ai nostri pazienti un’attività innovativa competente ed altamente professionale. Infine anche l’aspetto economico è volutamente rispettoso nei confronti delle famiglie. pensiamo che la scelta, di fronte a pari livello professionale di vari ambiti, deve poter essere fatta dalla famiglia con consapevolezza, ma anche con tranquillità.
CHI SIAMO
Direttrice: prof. Giovanna Ruggeri
Docente di Lettere nella scuola media inferiore e superiore.
Pedagogista specializzata in presso il Magistero di Messina cattedra di Pedagogia Speciale.
Sociologa iscritta all’ANS (Associazione Nazionale Sociologi) num. 2189
Annotata n.49 nell’elenco tenuto presso il Ministero di Grazia e Giustizia
con decreto ministeriale del 07/08/2014.
Master in: Bisogni Educativi Speciali conseguito presso l’Università degli Studi di Messina. Ha un esperienza lavorativa di un ventennio con ragazzi con disturbi del linguaggio, disturbi dell’apprendimento. Ha frequentato diversi corsi di aggiornamento su valutazione e tecniche riabilitative logopediche.
Esperta in progettazione educativa nella scuola elementare e media con valutazione del Ritardo mentale e del quoziente intellettivo.
Ha esperienza pluriennale nelle valutazione neuropsicologiche dell’età evolutiva e dei DSA in età adulta.
Master in: Didattica della letteratura conseguito presso For.Com di Roma
Master in: Didattica delle lingue straniere conseguito presso il For.Com di Roma.
Master in: Il disegno nell’educazione artistica conseguito presso il For.Com di Roma.
Autrice di libri per bambini e di favole che si trovano nel sito www.jennyruggeri.it
Giornalista pubblicista, dirige il giornale online www.customercareservice.net giornale on line a tutela e difesa del consumatore. Al percorso maturato nell’ambito della comunicazione affianca la grande passione per l’insegnamento, concretizzata in ambito scolastico attraverso la realizzazione di progetti PON in qualità di esperto. Ha svolto attività di tutoraggio per i laboratori audiovisivi all’interno del corso di laurea in Metodi e linguaggi del giornalismo.
Rettrice universitaria presso Unidemontaigne.
Ha pubblicato alcuni studi sul bullismo e sullo stalking.
I NOSTRI SERVIZI
Le esperienze professionali maturate negli anni ci hanno portato a distinguere le attività proposte dallo Studio Pedagogico in 5 ambiti di intervento a cui corrispondono 5 diversi Servizi che offriamo all’interno dello Studio Pedagogico.
Essere genitore è una meravigliosa avventura in cui però ci si deve spesso mettere in discussione.
Il Servizio di Pedagogia dell’Infanzia è una forma innovativa di aiuto che si propone di sostenere e accompagnare i genitori in relazione al loro ruolo educativo.
Il Sevizio nasce con lo scopo di aiutare i genitori in difficoltà pedagogico-educativa coi propri figli a cogliere ed individuare il loro ruolo educativo, a leggere e capire la situazione di difficoltà in cui si trovano loro e/o i bambini e ad individuare le vie percorribili tenendo conto della fascia d’età e del periodo evolutivo di tutti coloro che sono coinvolti nell’interazione familiare.
La caratteristica del nostro approccio teorico-pratico consiste nel cercare e attivare le competenze e le risorse proprie di ciascuno a partire dalla realtà specifica e personale dei genitori e dei bambini/e coinvolti.
Le proposte pedagogiche che offriamo sono individuali e/o di gruppo a seconda delle difficoltà e delle scelte dei genitori.
Ecco alcuni dei temi che vengono affrontati nelle nostre consulenze psicopedagogiche ed educative:
- Gestione dei bambini tirannici;
- Rendere le regole educative efficaci;
- Le malattie dell’educazione: sovrappeso, ritardi del linguaggio, disturbi dell’apprendimento, enuresi, difficoltà nel sonno, eccitabilità emotiva, ecc.;
- Accompagnamento alla gestione condivisa dei figli in caso di coppie separate;
- Gestione della conflittualità familiare e in ambito educativo;
- Costruzione della coesione educativa;
- Sostegno Pedagogico specifico per i genitori delle adozioni nazionali ed internazionali.
Accanto alle consulenze pedagogico-educative il Servizio attualmente offre:
- Spazio Neomamma: uno spazio di ascolto e condivisione dedicato all’attesa e alla neomaternità.
Circa il 4%-10% dei bambini in età scolare presenta delle difficoltà nella lettura, scrittura e nel calcolo difficoltà. Alcune di queste, le meno gravi, sono giustamente “difficoltà” altre, più gravi rientrano in quelli che sono oggi definiti i“disturbi specifici di apprendimento (DSA)“. In entrambi questi casi ma in maniera molto diversa, la pedagogia dell’apprendimento è un valido strumento di aiuto.
Presso lo Studio Pedagogico partiamo dal presupposto che ogni bambino, giovane o adulto è un individuo unico, con caratteristiche e modalità di apprendimento diverse. Questo significa per il nostro lavoro che non applichiamo un metodo uguale per ogni bambino che presenta una certa difficoltà, ma ma ci sforziamo di individuare qual’è la maniera specifica di quel bambino o adulto di apprendere e costruiamo insieme a lui/lei un percorso volto a consolidare la struttura dei suoi apprendimenti.
Questo lavoro implica un stretto contatto con la famiglia, e una collaborazione con le istituzioni le altre istituzioni che ruotano attorno alla persona noi proponiamo di :
- rinforzare il sentimento di autostima nel bambino
- di coniugare il lavoro di sostegno ad un lavoro clinico col bambino e la famiglia
- di rinforzare le competenze del bambino
- di migliorare nel lungo periodo le capacità d i lettura,scrittura e calcolo.
I disturbi specifici dell’apprendimento
I D.S.A. sono un gruppo eterogeneo di disturbi che si manifestano solamente nell’acquisizione delle abilità scolastiche quali la lettura, la scrittura e il calcolo. La loro caratteristica è la specificità: il disturbo riguarda uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
Ai DSA appartengono
- Dislessia
- Disortografia
- Disgrafia
- Disalculia.
La Dislessia
La dislessia è la difficoltà a leggere in modo corretto e fluente.
Si riconoscono due tipi di dislessia:
– la dislessia evolutiva: si manifesta nell’età scolare, in particolare nei primi anni, in cui si inizia l’apprendimento scolastico; le caratteristiche della dislessia possono variare in relazione ai cambiamenti legati alla crescita del bambino;
– la dislessia acquisita: si manifesta prevalentemente negli adulti; si manifesta a seguito di lesioni che provocano una difficoltà nella normale abilità di lettura o negli aspetti ad essa collegati.
La Dislessia Evolutiva è una disabilità specifica dell’apprendimento. Essa è caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica.
Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
Disgrafia
La disgrafia è il disturbo correlato al linguaggio scritto, che riguarda le abilità esecutive della scrittura.
La caratteristica fondamentale del Disturbo di Sviluppo della Coordinazione e’ una marcata compromissione dello sviluppo della coordinazione motoria. Le manifestazioni di questo disturbo variano con l’età e con lo sviluppo. Per esempio, i bambini più piccoli possono presentare goffaggine e ritardo nel raggiungimento delle tappe fondamentali dello sviluppo motorio (per es., camminare, gattonare, stare seduti, allacciarsi le scarpe, abbottonarsi la camicia e chiudersi la cerniera lampo dei pantaloni).
I bambini più grandi possono mostrare difficoltà nelle componenti motorie dell’assemblaggio di puzzles, nel modellismo, nel giocare a palla, nello scrivere in stampatello o nella calligrafia.
Disortografia
La disortografia è il disturbo della competenza ortografica, cioè la difficoltà nel trasformare il linguaggio parlato nel linguaggio scritto.
Discalculia
E’ definito discalculia il disturbo nell’apprendimento del calcolo e del sistema dei numeri. Nel disturbo del Calcolo possono essere compromesse diverse capacità incluse le capacità “linguistiche” (per es., comprendere o nominare i termini, le operazioni, o i concetti matematici, e decodificare problemi scritti in simboli matematici), capacità “percettive” (per es., riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi), capacità “attentive” (per es., copiare correttamente numeri o figure, ricordarsi di aggiungere il riporto e rispettare i segni operazionali) e capacità “matematiche” (per es., seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti, e imparare tabelline)”.
“Non c’è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente.” (Virginia Woolf)
Il termine counseling si riconduce al latino “consulo” che significa avere cura di, venire in aiuto per comprendere, favorire la consapevolezza.
Il Counseling pedagogico è la relazione tra il pedagogista e la persona, attraverso la quale si tende al raggiungimento di un obiettivo di sviluppo del sé o al superamento di una situazione critica momentanea nella vita della persona. L’intervento di counseling è sempre mirato e circoscritto nel tempo, regolato da un contratto tra professionista e cliente che stabilisce l’obiettivo, la metodologia non direttiva, la durata e il calendario degli incontri, i costi in termini di impegno.
Ad ognuno di noi può succedere di attraversare un momento di crisi, di stress, di confusione, di sfiducia o di demotivazione e in questi casi il counseling pedagogico può rivelarsi molto efficace. La pedagogia infatti dev’essere intesa come una disciplina che si occupa della persona, della sua educazione e formazione in tutte le fasi della vita, dalla nascita all’età adulta.
La Pedagogia negli ultimi decenni ha ampliato il suo campo di studio e d’intervento, occupandosi dell’essere umano in senso olistico, ovvero in tutte le fasi della sua vita, dalla nascita all’infanzia, dall’adolescenza alla maturità, fino alla senilità e in tutti i contesti esperienziali. L’essere umano è un soggetto in costante divenire: la sua formazione non si esaurisce negli ambiti istituzionali (famiglia, scuola, lavoro), ma avviene nei diversi contesti di vita e attraverso ogni esperienza esistenziale.
Qual’ è la differenza tra psicoterapia e counseling?
La psicoterapia e il counseling hanno obiettivi diversi , un diverso contesto operativo e un diverso tipo di contratto.
La psicoterapia interviene sulla patologia e lavora sulla ristrutturazione della personalità del paziente, il counseling pone l’attenzione sul benessere e sulle risorse della persona. La prima fa un lavoro terapeutico, il secondo lavora sul qui ed ora, sul disagio creato da una situazione difficile e si offre come sostegno e accompagnamento in periodi della vita segnati da difficoltà. Il counseling agevola il cliente a potenziare le proprie risorse ed a creare le condizioni relazionali ed ambientali che contribuiscano al suo benessere, promuove la salute ed è un efficace strumento di prevenzione. L’obiettivo è di offrire ai clienti la possibilità di lavorare con modalità da loro stessi definite per condurre una vita maggiorante soddisfacente e ricca di risorse. Il counseling è attento alla soggettività della persona e dei suoi attaccamenti, e affianca ad una posizione diagnostica un’azione di co-costruzione insieme al cliente di risposte e soluzioni alle difficoltà attraversate.
Il campo della Pedagogia è quello di tutti i processi formativi e la sua sfera d’intervento abbraccia la formazione istituzionalizzata e quella dei percorsi di vita, l’area lavoro e il counseling.
– Il Counseling è un ambito in rapido sviluppo, sia nella sua declinazione psicologica che pedagogica, in risposta alla crescente complessità della realtà sociale, professionale e relazionale.
– Il Counseling pedagogico, attraverso il rapporto con un formatore professionista, orienta, sostiene e sviluppa le potenzialità della persona in ambito formativo e relazionale, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolandone le capacità di autoanalisi e di scelta.
– Il Counselor in ambito pedagogico è una figura professionale che presuppone una laurea a orientamento pedagogico per la necessità di conoscere e padroneggiare metodi, strumenti e tecniche formative (anche se va precisato che, al momento, la legge italiana non vincola in tal senso).
I suoi compiti sono quelli di:
– Promuovere un percorso di conoscenza di Sé e delle proprie attitudini e risorse;
– Valorizzare le conoscenze, le capacità e le competenze del soggetto;
– Favorire la scoperta delle motivazioni personali e degli obiettivi esistenziali;
– Aiutare la presa di consapevolezza del contesto di riferimento in cui si muove la persona, che può essere in sintonia con gli obiettivi o rendere necessario un ri-orientamento;
– Realizzare un progetto professionale o formativo in linea con le aspirazioni della persona e mediando fra obiettivi soggettivi e realtà oggettiva;
– Sviluppare la capacità di auto-valutazione e auto-analisi;
– Accompagnare la persona nella realizzazione del progetto formativo o professionale.
Consulenze in Psicopedagogia della famiglia.
La Pedagogia della famiglia è un insieme di strumenti e pratiche volti a migliorare la qualità del primo microcosmo sociale e dei suoi componenti intesi come singoli, come diade o come gruppo. Certo la famiglia è il luogo dell’amore per eccellenza perché “un giorno” fu proprio l’amore tra due individui a siglarne il patto fondante ma … non tutti vivono “sempre felici e contenti”.Così all’interno di questo spazio d’amore, la famiglie può diventare anche un luogo di tensione e conflitto più o meno grave: nella coppia o nel ruolo di genitori, con i figli o tra fratelli. Un microcosmo che, spesso, si ritrova da solo ad affrontare grandi problemi: le famiglie ricostituite, quelle separate, i figli dell’altro, l’amore che si trasforma o finisce; in prima linea, le scelte, l’abbandono scolastico dei propri ragazzi, le difficoltà di apprendimento o con gli insegnanti, l’aspettare il ritorno dei figli ogni sabato sera … il ruolo dei nonni, la famiglia allargata, le ricorrenze, le perdite, la gestione economica dell’”azienda familiare”.
Le consulenze di Pedagogia della famiglia si propongono di esplorare le difficoltà, le incertezze che i membri della famiglia stanno attraversando e di identificare insieme a loro le risorse da mettere o rimettere in gioco per affrontarle e risolverle.
A tal fine lo Studio Pedagogico propone diversi percorsi possibili :
- Counseling psicopedagogico individuale o di coppia;
- Counseling psicopedagogico per bambini e adolescenti in difficoltà relazionale;
- Mediazione di coppia o coniugale
in cui l’intervento si rivolge alla coppia coniugale (e non) in crisi ma che può, e vuole ancora, recuperare la propria storia ed il proprio rapporto, ripristinando, modificando o costruendo comunicazione, progetto, accordo, amore.essa si rivolge anche alle nuove situazioni di famiglie ricostituite, alle Nuove Storie, ai figli dell’altro coniuge, ai “fratelli di fatto”.
- La Mediazione Familiare.
La Mediazione Familiare è uno spazio all’interno del quale una coppia in procinto di separazione o già separata/divorziata ha la possibilità di negoziare e raggiungere accordi circa la futura riorganizzazione della propria vita, nel rispetto delle reciproche esigenze e nella salvaguardia degli interessi e del benessere dei propri figli.
Il Lavoro Etnoclinico.
La mediazione etnoclinica interviene sulle difficoltà esistenziali delle persone migranti. A partire dalla differenza culturale di cui si è portatori o portatrici essa si pone l’obiettivo di far emergere i legami familiari e culturali e le appartenenze dei soggetti con il mondo – o i mondi – delle origini ed i conflitti o i disordini indotti dalla migrazione rispetto ad essi. Per questo la mediazione etnoclinica attraverso un dispositivo di lavoro specifico è in grado di far emergere la narrazione delle storie personali, familiari e culturali delle persone con un vissuto migratorio. Praticare la mediazione etnoclinica nella relazione con persone migranti significa creare uno spazio formale, metodologicamente definito, nel quale attraverso un lavoro sulle lingue e le culture in compresenza si costruisce di volta in volta una presa in carico specifica della persona e della famiglia. A tal fine l’etnoclinica coniuga gli strumenti di lavoro clinici con i saperi, le logiche e le pratiche culturali dei pazienti in uno spazio formale di mediazione, che trasforma la presa in carico in un intervento complementare e complesso.
Il Dispositivo di Mediazione Etnoclinica
A tal fine la mediazione si serve di un dispositivo operativo specifico, che permette il manifestarsi della dimensione etnica di modelli educativi ed iniziatici, di concezioni della malattia e dell’origine del male, di cura e di guarigione, di giustizia e di regolazione dei conflitti, di democrazia e di gestione del potere. Tali concezioni possono non coincidere con i modelli etnici occidentali, poiché si legano a trasgressioni, azioni, turbamenti, in un universo popolato da esseri visibili e invisibili, e contemporaneamente a legami, a rapporti comunitari e a responsabilità generazionali per noi desuete e rare o totalmente assenti dalle nostre forme di vita, basate principalmente su deleghe istituzionali.
Facendo di queste differenze un punto operativo di forza il dispositivo permette di :
– identificare i disordini sopravvenuti nella famiglia e di proporre una strategia di intervento adatta alla presa in carico
– stabilire una passerella tra le logiche istituzionali e le logiche familiari e culturali
A chi si rivolge il lavoro etnoclinico ?
A tutte le persone, adulti, giovani e bambini che vivono un momento di difficoltà personale, professionale o scolastica, e che hanno nella loro storia personale hanno una storia di migrazione, e/o di interazione culturale ( bambini, giovani e famiglie migranti, famiglie e coppie culturalmente miste e genitori e figli delle adozioni internazionali).
Il Metodo Etnoclinico
Il dispositivo di mediazione etnoclinica si attua a partire dalla domanda :
– diretta di un soggetto o di una famiglia
– di professionisti e delle equipes di operatori delle istituzioni che hanno in carico l’utente
e consiste in un numero definito di consultazioni (3-5) rinnovabili se necessario.
Nel primo caso la famiglia incontra la pedagogista etnoclinica e se necessario si coinvolge nel lavoro etnoclinico anche un mediatore e/o una mediatrice culturale.
Nel secondo caso si dà il via alle consultazioni etnocliniche.
Le Consultazioni Etnocliniche
La consultazione etnoclinica dura circa due/tre ore.
Essa si fonda sulla collaborazione di tutti le persone che gli operatori che lavorano attorno all’utente o alla famiglia.
A seconda della domanda e del caso per cui si interviene le consultazioni propongono due livelli di intervento:
– Incontri a carattere preventivo che riuniscono tutti gli operatori che hanno in carico l’utente o la famiglia. Questi incontri hanno l’obiettivo di attivare una riflessione comune sulle difficoltà incontrate con l’utente di sensibilizzare l’equipe al lavoro etnoclinico con utenti appartenenti a culture altre.e di trovare una strategia comune nella presa in carico.
– Consultazioni con gli operatori che hanno in carico l’utente o la famiglia in presenza di questi ultimi. Questo incontro si effettua in seguito al primo. L’obiettivo è di attirare l’attenzione dell’utente e della famiglia sulla situazione problematica e sulle sue cause, che possono essere differenti a seconda della logica culturale da cui le si osserva. L’obiettivo è di dipanare la situazione facendo emergere la dimensione etnica dei diversi modelli culturali in compresenza. Entrambi gli incontri sono organizzati in maniera da permettere, sia l’analisi, la valutazione e la discussione intorno alle situazioni sottoposte, sia, ove possibile, la creazione di gruppi di lavoro capaci di proporre e sviluppare la presa in carico di persone e famiglie migranti. Ogni ambito di lavoro richiede, infatti, una forma di mediazione specifica che tenga conto di normative, procedure di decisione, consuetudini, tecniche, linguaggi e teorie che si differenziano da istituzione a istituzione e insieme alle differenze istituzionali esistenti tra paesi e nazioni differenti.
Il/la Mediatore/trice linguistico-culturale ed etnoclinico/a
La presenza attiva del mediatore linguistico-culturale ed etnoclinico , figura ponte tra le lingue e le culture, rende il gruppo operativo un gruppo multiculturale che espande la capacità di comparazione e scambio fra i modelli esplicativi degli operatori e degli utenti, contribuendo ad esplorare più in profondità le logiche cui fanno riferimento le strategie d’intervento delle diverse culture. Il mediatore appartiene al gruppo culturale e parla perfettamente la lingua dell’utente e della sua famiglia.
LE CONSULENZE PEDAGOGICHE INDIVIDUALI
La consulenza è un intervento pedagogico di breve durata (5/8) incontri, che muove dall’analisi dei problemi del cliente e, attraverso un lavoro sulle risorse della persona, si propone di costruire una nuova visione di questi ultimi attuando un piano di azione per realizzare le finalità desiderate (prendere decisioni,…migliorare delle relazioni,… sviluppare auto-consapevolezza,…gestire emozioni,…superare conflitti …)
Al termine del percorso le persone non cambiano il loro modo di essere ma il modo di fronteggiare le situazioni di difficoltà.
Se sei interessato al nostro metodo scrivi una mail a: progettopedagogicosegni&sogni@yahoo.com
La prima consulenza è sempre gratuita.
I GRUPPI PEDAGOGICI
L’atelier è uno spazio di interazione di gruppo in cui i/le partecipanti co-costruiscono una soluzione nuova degli eventi. Ogni laboratorio ha finalità e destinatari diversi : bambini/e, adolescenti, adulti, donne in gravidanza, neogenitori, educatori/trici, insegnanti, ecc…Questo spazio permette di esplorare vissuti, di condividere esperienze, successi ed insuccessi, e, attraverso uno specifico lavoro, di individuare ed accedere cambiamenti possibili.
Se sei interessato al nostro metodo scrivi una mail a: gruppopedagogicosegni&sogni@yahoo.com
Come raggiungerci
Associazione Segni&Sogni Onlus – Studio Pedagogico Via della Zecca, 9 – 98123 Messina
Lo studio riceve su appuntamento e telefonare al 373.7814238 oppure scrivere una mail a: progettopedagogicosegni&sogni@yahoo.com